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Palio di Ferrara

Sul cammino fra Ferrara e Parigi

Sin dal 1300 il dominio estense, in via di affermazione ed espansione, vanta solidi rapporti col Regno di Francia. D’oltralpe si diffondono sul Po sempre più frequentemente le mode transalpine. Nel corso del XV secolo e nei primi decenni di quello successivo Ferrara sarà la “porta” francese sull’Italia. Sul piano politico, in particolare, dal 1424 vige un’alleanza fra i Marchesi d’Este e il Re della casa di Valois; alleanza che verrà più volte rinnovata nel tempo, fino all’aiuto politico di Ercole I a Carlo VIII nella sua impresa napoletana, nonché all’appoggio militare diretto di Alfonso I ai guerrieri di Luigi XII.

Sulla ricaduta culturale di tale alleanza basti dire che il continuo passaggio di gente francese per Ferrara, i viaggi intrapresi al di là delle Alpi portano con sé, come conseguenza, un tipo di rapporti che va ben oltre l’ambito puramente politico, continuando quello scambio reciproco che per secoli ha accompagnato le relazioni estensi con la Francia. Si ospitano poeti e musicisti, si inizia a chiamare i nobili rampolli con nomi tratti dalle saghe arturiane e carolingie (Leonello, Borso, Ginevra). Notabili ferraresi come il Marchese Niccolò III, Ferrante, Alfonso si recano a visitare la Francia, mentre ambasciatori francesi risiedono stabilmente a Ferrara.

Le persone di corte si vestono sempre più spesso «ad modum Franciae». Nel Gennaio del 1505, ai funerali di Ercole I d’Este «fu presente il signor duca Alfonso vestito a bruno con una veste alla francese di panno negro longa che li menava la coda, con le maniche larghe, con un capuzo su la spalla, accompagnato da dui ambasiatori del re di Franza». Il 1 gennaio 1431 il re di Francia Carlo VII concede al Marchese Niccolò III, di poter inserire nel primo e ultimo campo dell’arma estense, che prima raffigurava solamente l’aquila bianca, tre «Fleurs de Liz d’or en champ d’azur».

Il giglio, era il simbolo secolare della monarchia francese sin dai tempi leggendari di Clodoveo e poi agli albori della dinastia  capetingia . I tre petali, nell’iconografia, sono il simbolo della  fede , della  saggezza  e della  cavalleria . La Contrada di San Benedetto, durante l’Omaggio al Duca del 7 aprile 2024, rievocherà la consegna dell’insegna con i tre gigli in campo azzurro da parte dell’ambasciatore di Francia al Marchese Niccolò III. Musici e sbandieratori under e assoluti delizieranno il pubblico con le loro esibizioni.

Diamante Viva!